È valutato che il colostro innesca almeno cinquanta processi nel neonato, compreso il trasferimento di tutti i fattori immunitari e di intera memoria derivante dal sistema immunitario della propria madre. La ricerca medica ha mostrato che i fattori di crescita e immunitari più importanti per gli esseri umani possono essere forniti dal colostro bovino. Esso è biologicamente trasferibile a tutti i mammiferi compreso l'uomo e presenta un quantitativo molto più elevato di fattori immunitari rispetto al colostro della madre umana. Le analisi di laboratorio sia dei fattori di crescita che di quelli immunitari del colostro bovino indicano che sono identiche a quelle riscontrate nel colostro umano, tranne per il fatto che i livelli di questi fattori sono significativamente più elevati nella versione bovina. Infatti il colostro bovino é 40 volte più ricco di fattori immunitari rispetto al colostro umano. Ad esempio, il colostro umano contiene il 2% di IgG (immunoglobulina G), mentre il colostro bovino contiene l’86% di IgG, la più importante delle immunoglobuline dell’organismo. Tra i componenti più importanti del colostro la maggiore attenzione va posta sulla presenza di:
Fattori del sistema immunitario:
Immunoglobuline (A,D,E,G &M), globulina gamma, citochine: interleuchine 1, 6, 10; interferone G; linfochini, leucociti, linfochini, lattoferrina, polipeptidi ricchi di prolina (PRP), inibitori delle proteasi, inibitori della tripsina, anticorpi, glicoproteine, polisaccaridi acidofili del lattobacillo, oligopolisaccaridi, glico-coniugati, acido orotico, secretore IgA, aiutante specifico dell’IgA, B-lattoglobulina, lattoalbumina, albumina, prealbumina, alfa-1-antitripsina, alfa1-feto proteina (AFP), alfa-2-macroglobulina, glicoproteina alfa 2-AP, orosomucoidi C3 & C4, lisozimi, lattoperossidasi, tiocianato, perossidasi, xantine ossidasi, vitamine A, B12, E, zolfo.
Fattori enzimatici:
Lisozima:
É un agente idrolizzante che amplifica il sistema immunitario ed è in grado di distruggere i batteri e i virus attraverso la distruzione della parete cellulare batterica (cell-wall).
Lattoferrina:
proteina antivirale, anti-batterica, anti-infiammatoria, legante del ferro. La lattoferrina aiuta a inibire i batteri privandoli del ferro necessario per la ossigenazione e riproduzione. La lattoferrina modula il rilascio di citochina e i suoi ricettori sono stati riscontrati nella maggior parte delle cellule immunitarie come i linfociti, i monociti, i macrofagi e le piastrine.
Lattoperossidasi:
a pH acido ed in presenza di cataboliti catalizza una reazione biochimica che porta alla formazione di ipotiocianato potente ossidante che porta alla distruzione batterica.
Polipeptidi ricchi di prolina:
Polipeptide ricco di prolina (PRP): ormone che regola il timo (sistema nervoso centrale del corpo del sistema immunitario), stimolando un rallentamento del sistema immunitario o reprimendo un sistema immunitario iperattivo come avviene nelle malattie autoimmuni (MS, artrite reumatoide, lupus, sclerodermia, Sindrome da Affaticamento Cronica, allergie, ecc.). É stato dimostrato esso che é in grado di migliorare o eliminare la sintomatologia sia delle allergie che delle malattie autoimmuni. Il PRP inibisce la sovrapproduzione di linfociti e di cellule T e riduce i principali sintomi delle allergie e delle malattie autoimmuni: dolore, gonfiore e infiammazione... "Il PRP, nel colostro bovino, possiede la stessa capacità di regolare l’attività del sistema immunitario degli ormoni del timo. Esso provoca un rallentamento del sistema immunitario, aiutandolo a entrare in azione contro gli organismi responsabili dell’insorgenza di malattie. Il PRP reprime anche un sistema immunitario iperattivo, come si riscontra spesso nelle malattie autoimmuni. Il PRP ha un elevato potere anti-infiammatorio e agisce anche nei confronti dei precursori delle cellule T per produrre cellule T aiutanti e le cellule T “soppressore" ...Dott.sa Staroscik, et. al., Immunologia Molecolare. PRP trasforma le cellule sanguigne bianche in cellule T funzionalmente attive. I risultati sono stati dimostrati nel trattamento delle malattie auto-immuni e del cancro. È un modulatore immunitario importante che stimola i sistemi immunitari lenti e frena quelli iperattivi"...Dott. Janusz & Lisowski; Archivi di Immunologia
Glicoproteine:
(Inibitori delle proteasi) Questo fattore é risultato essere in grado di aiutare i fattori immunitari e di crescita a sopravvivere al passaggio attraverso il sistema digestivo altamente acidico.
Lattoalbumina:
La ricerca indica che la lattoalbumina possiede delle enormi potenzialità e può essere molto efficacie contro numerose forme di cancro e viruse. É stato dimostrato che la lattoalbumina del colostro é in grado di causare la morte programmata (apoptosi) delle cellule cancerogene, lasciando i tessuti circostanti non intaccati dal cancro.
Citochine:
Interleuchine 1 & 6, 10, interferone Y e linfochini: é stato dimostrato che stimolano le ghiandole linfatiche e si pensa che siano delle sostanze immuni antivirali molto effecaci. Le interleuchine che regolano la durata e l’intensità della risposta immunitaria, sono responsabili della comunicazione cellula con cellula, favoriscono l’attività delle cellule T e la produzione di immunoglobuline. L’interleuchina -10 é fortemente anti-infiammatorio, soprattutto nelle giunture artritiche.I benefici delle citochine nel trattamento del cancro fu dapprima molto diffuso dal libro di Steven Rosenberg del 1985, “Quiet Strides in the War on Cancer” (I Silenziosi Passi della Lotta contro il Cancro). Da allora, le stesse citochine trovate nel colostro (interleuchine 1, 6, 10, interferone G e linfochini) sono state i protocolli di ricerca individuali più ricearcati per la cura del cancro.
Leucociti:
Stimolano la produzione di interferone, che rallenta la riproduzione virale e la penetrazione delle pareti delle cellule.Essi prevengono la distruzione dei fattori immunitari e di crescita nel colostro dall’essere decomposti nel tratto gastro-intestinale; essi impediscono anche che l’Helicobacter pylori si attacchi alle pareti dello stomaco e possa avere un ruolo benefico nel trattamento delle ulcere peptiche.
Linfochine:
Ormoni simili ai peptidi prodotti dai linfociti attivati che mediano la risposta immunologica.