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Xerostomia (bocca secca)

Xerostomia (bocca secca)

 

Il problema

Recenti studi attribuiscono ad oltre 600 specialità di svariate categorie, la responsabilità di compromettere la funzionalità delle ghiandole salivari inducendo xerostomia. La xerostomia che si manifesta, specialmente nei pazienti che fanno uso di psicofarmaci, compromette la qualità di vita.

La soluzione

Una gamma di prodotti tecnologicamente e scientificamente più avanzata che grazie alla sua formula innovativa consente la rapida regressione della sintomatologia e il netto miglioramento della qualità della vita.

Premessa

La Saliva è il principale “strumento” di difesa della cavità orale; essa, infatti, con i suoi fattori enzimatici ed immunitari governa l’equilibrio dell’ecosistema orale impedendo la proliferazione di batteri, virus, funghi.
Qualsiasi evento porti alla riduzione del flusso salivare, comporta automaticamente il “crollo” dei potenziali di difesa della cavità orale e di conseguenza lo sviluppo di una flora patogena responsabile di:
gengiviti, stomatiti, parodontiti, periodontiti, afte, carie, sanguinamento gengivale, candidosi, mucositi, etc. etc. La riduzione del flusso salivare è caratterizzata da un disturbo definito : Xerostomia (dal greco antico xeros=secco e stoma=bocca) e significa letteralmente “bocca secca”. Esso definisce, dunque, un sintomo, un disturbo direttamente collegato ad una condizione di obiettiva riduzione della secrezione salivare. La sua percezione è, comunque fortemente influenzata dalla “personalità” del soggetto interessato. Il trattamento della xerostomia deve necessariamente essere diretto a restituire rapidamente sollievo e benessere ma soprattutto diretto al recupero di ottimali condizioni di umidificazione, lubrificazione e protezione della cavità orale.

Razionale scientifico

Il volume totale di saliva secreta nelle ventiquattrore, dalle ghiandole maggiori (parotidi, sub-mandibolari, sublinguali) e dai corpi ghiandolari minori (labiali, palatali, guanciali) oscilla tra 576 e 696 ml (Tab. A) e considerando nulla l’attività secretiva durante le ore notturne, si deduce che mediamente il flusso salivare varia da 0,4 ml/min (ore di veglia 13/14 h) a 2 ml/min (ore pasti 2/3 h) (Tab. B)

Evidentemente valori progressivamente inferiori a 0,4 ml/min esprimono condizioni di ipofunzionalità delle ghiandole salivari. Il disturbo xerostomia, come già argomentato nella Premessa è più comunemente definito “bocca secca” ed è l’espressione sintomatologica di una condizione oggettiva di ridotta secrezione salivare; l’intensità percettiva è influenzata dalla soggettività di chi ne soffre; infatti non è detto che a valori simili di ridotto flusso salivare (ml/min) corrispondano identiche reazioni di sofferenza in quanto tendono ad introdursi componenti legate alla personalità, al livello culturale ed al vissuto del soggetto stesso.
Assume però carattere assiomatico il fatto che proporzionalmente alla progressiva riduzione del flusso salivare (riferita ai valori basali 0,4-2 ml/min) fino alla totale cessazione della attività secretiva, si riduce il potenziale di difesa della cavità orale perché vengono a mancare tutti quei fattori di protezione fisico-chimici, enzimatici ed immunitari preposti al controllo dell’equilibrio dell’ecosistema orale. E’ un disturbo molto diffuso, più di quanto si possa ipotizzare; recenti statistiche (Sreebny L.M. “Salivary flow in health and disease”, Department of Oral Biology and Pathology - State University of New York, 1988) dimostrano che oltre il 30% della popolazione adulta ne soffre.
A tale disturbo, però, non viene attribuita eccessiva importanza né particolare attenzione poiché, nella maggior parte dei casi si tende a considerarlo e a “viverlo” come un evento “normale” e legato alla necessità di dissetarsi o relativo a disordini alimentari; viene, però, spontaneamente denunciato solo quando raggiunge dei livelli di intensità elevata, che creano condizioni di insopportabilità legate, tra l’altro, alle obiettive difficoltà di deglutizione e fonazione, colllegate alla scarsissima umidificazione e lubrificazione della cavità orale.

Le cause che determinano la xerostomia (Tab. 1);
sono molteplici sono diverse le condizioni patologiche e più di 600 specialità, appartenenti alle più svariate categorie farmacologiche (Tab. 2), che possono influenzare negativamente, in modo diretto ed indiretto, le ghiandole salivari, riducendone la capacità secretiva (iposalivazione) determinando così xerostomia (bocca secca). Ciò eleva sicuramente la % di persone che ne soffrono con diversi livelli di intensità.
La Saliva (Tab. 2 bis) è il principale strumento di protezione della cavità orale; essa infatti con le sue proprietà chimico fisiche (lavaggio continuo ad azione tampone) ed antisettiche (sistemi enzimatici e fattori immunitari) (Tab. 2 ter) ha il potere di governare l’equilibrio dell’ecosistema orale proteggendo la mucosa orale da germi patogeni (Tab. 3).. Pertanto qualsiasi causa che conduca alla riduzione del flusso salivare o alla modificazione della sua composizione, determina la caduta dei potenziali di difesa fisiologici e lo squilibrio dell’ecosistema orale con conseguente sviluppo di una flora batterica patogena (Tab. 4).

Ruolo della saliva

La Saliva è un complesso multi-funzionale fluido e le sue proprietà lubrificanti, umidificanti e protettive sono essenziali per la cavità orale; senza di essa le quotidiane funzioni di masticazione, deglutizione, senso del gusto, la capacità di parlare sarebbero fortemente compromesse. La sua composizione, contribuisce a rafforzare i nostri denti, facilitare la digestione e controllare la Salute Orale e sistemica. È dall’azione combinata di fattori enzimatici (Lisozima, Lattoferrina, Lattoperossidasi) e di fattori immunitari (IgA, IgM) in complessi meccanismi fisiologici che dipende l’equilibrio dell’ecosistema orale ed il benessere generale; è, dunque, fondamentale il suo ruolo per il controllo delle malattie orali e sistemiche.
La cavità orale per le sue costanti condizioni di umidità, temperatura e residui di cibo, può costituire un eccellente “terreno di coltura” per i batteri inducendoli a crescere e moltiplicarsi; le colonie batteriche che si accumulano nella cavità orale sono note come biofilms che contengono oltre il 70% dei batteri orali. Se non trattato il biofilm batterico è causa di placca dentale, disturbi gengivali e perdita dei denti; è anche dimostrato che i batteri del biofilm, oltre ad incidere sulla salute orale possono portare a malattie sistemiche. Gengive e Denti sani sono importanti non solo per il nostro aspetto ma anche perché una bocca sana può essere sinonimo di Salute Orale e Benessere generale.
Biofilm e meccanismi salivari
Oltre il 70% dei batteri nella bocca si trovano in biofilm. In condizioni normali, i sistemi salivari enzimatici ed immunitari tengono in costante equilibrio questo ecosistema che aiuta a prevenire la formazione di altre colonie batteriche (biofilm)
I batteri orali sono presenti individualmente (isolati o batteri planctonici), o in colonie organizzate a più livelli (biofilm). I batteri anaerobici si trovano negli strati interni del biofilm e possono legarsi alle gengive ed ai denti determinando la placca dentaria e l’infiammazione orale, che spesso conduce progressivamente alla malattia parodontale cronica..

La quotidiana pulizia dei denti e la regolare igiene orale sono essenziali per contrastare l’accumulo di batteri dovuti al cibo o all’aria ma ha anche una funzione stimolante il flusso salivare.

BIOFILM IN UN UNICO STRATO
Batteri isolati e planctonici aerobici e non patogeni 
AGGREGAZIONE DI BATTERI ANAEROBICI IN BIOFILM MULTISTRATO
Una sequenza di biofilm multistrato, I batteri interni diventano anaerobici e patogeni generando infiammazione delle mucose.
NATURALI FATTORI DI GUARIGIONE
Inflamed oral cells produce, on their surface, specific receptors which relate to wound healing factors present in saliva. By attaching to their receptor the wound healing factors help repair damaged cells, modifying the oral environment and encouraging the removal of biofilm.

Bisogna tener presente che la bocca è da considerarsi quasi come se fosse la : “porta di ingresso dell’ organismo” E pertanto a prescindere dai disturbi tipici che la xerostomia determina, appare evidente che questa sintomatologia, quale riflesso di una ridotta o assente secrezione salivare deve essere considerata un importantissimo fattore di valutazione dello stato di salute orale non tanto per l’aspetto sintomatologico fine a se stesso: secchezza orale, arsura, bruciore, irritazione delle gengive e di tutta la mucosa orale, difficoltà a deglutire, difficoltà a parlare, alitosi, alterazione del gusto, etc.etc.etc. Ma perché una scarsa salivazione non può essere espressione di “bocca sana”!!!
Appare, dunque, chiaro che anche condizioni di xerostomia di bassa intensità possono determinare dei danni poiché la persistenza nel tempo di tale condizione, la mancanza di protezione ed il continuo accumulo di germi patogeni, durante la giornata, porta all’instaurarsi di condizioni patologiche della mucosa orale.
La Xerostomia, comunemente definita (bocca secca), è generalmente considerato un disturbo raro e poco frequente; anche a livello di medicina di base c’è la tendenza a banalizzarlo, addirittura anche lo stesso paziente si rende “complice” di questo modo di pensare, almeno fino a quando l’intensità del disturbo stesso non raggiunge dei livelli di insopportabilità. In ogni caso l’intensità è una variabile fortemente “influenzata” dalla stessa personalità del soggetto interessato, cioè dal suo modo di “vivere” gli eventi……
Sottovalutare e trascurare questo disturbo produce delle conseguenze assai gravi che si esprimono in eventi patologici della cavità orale con riflessi anche importanti per altri distretti del ns organismo (carie rampanti, gengiviti, parodontopatie, stomatiti afose, candidosi etc.etc.etc) Il senso di “arsura”, “bruciore”, le gengive gonfie ed irritate, l’incapacità di parlare e deglutire, danno estrema sofferenza ed indubbiamente rendono la qualità di vita molto scarsa.I valori della secrezione salivare oscillano entro un range molto ampio (tra 0,4-2 ml/min) e per quei valori di medio-bassi la Xerostomia (bocca secca) viene vissuta come un evento quasi “normale” e legato alla necessità di dissetarsi o relativo a disordini alimentari…..